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Lunadigàs

Giulia Po DeLisle, Ph.D.

Associate Teaching Professor in Italian Studies

Department of World Languages and Cultures

UMass Lowell

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Marilisa Piga (Sassari, 1950) inizia i suoi studi all'Università di Cagliari – Facoltà di Lettere – e nello stesso tempo lavora presso privati. Nel 1973 si trasferisce a Roma e frequenta Lettere con indirizzo artistico all'Università La Sapienza. In quegli anni si unisce al nascente progetto culturale Estate Romana ideato da Renato Nicolini, celebre Assessore alla Cultura del Comune di Roma. Partecipa allo svolgimento di manifestazioni pubbliche di musica pop e colta, teatro di avanguardia e maratone cinematografiche, praticando e imparando sul campo l'importanza della contaminazione tra cultura alta e cultura bassa offerta a un pubblico eterogeneo. Lascia Roma e gli studi universitari e torna a Cagliari nel 1977 dove – sulla scorta dell'esperienza romana – fonda il Cinestudio Spazio A, per molti anni unico punto di riferimento culturale in Sardegna. Organizza manifestazioni cinematografiche, musicali e teatrali alternando avanguardia e classicità, cogliendo appieno la profonda trasformazione dei costumi culturali del paese. La sua formazione sul campo prosegue e nel 1980 affronta un nuovo percorso di comunicazione che si concretizza attraverso l'ideazione e la conduzione di programmi alla radio presso la sede RAI di Cagliari.

Nicoletta Nesler (Bolzano, 1958), altoatesina di origine, dopo le scuole superiori a Bolzano, nel 1976 si trasferisce a Firenze e si iscrive all'Accademia di Belle Arti e all'Università dove, nel 1984, consegue la laurea in Lettere e Filosofia. Contemporaneamente agli studi classici comincia il suo lavoro di formazione sul campo attraverso la conduzione di seminari per ragazzi sul Cinema di animazione e sul Teatro. Collabora con la Mediateca Regionale Toscana per la risistemazione dell’archivio e per la progettazione di Rassegne cinematografiche. Per la cattedra di Mezzi di Comunicazione di Massa del prof. Pio Baldelli organizza e gestisce seminari per gli studenti. Nel 1991 si trasferisce a Cagliari presso la Sede Regionale RAI della Sardegna con il ruolo di programmista regista. È qui, negli studi seminari RAI e nello stesso anno, che le due registe e sceneggiatrici si incontrano e cominciano il loro congiunto percorso artistico, prima in radio, in una trasmissione intitolata Lo dice la radio, e poi presso gli studi televisivi di RaiTre, dove realizzano i loro primi cortometraggi per una serie televisiva chiamata Storie Vere. Con occhi pioneristici, si avvicinano al tema della disabilità, una questione sociale ancora pressoché inesplorata, in quegli anni, in Italia. I primi cortometraggi si fanno testimonianza della resilienza di giovani, di donne e di uomini dotati di grande talento e passione, denunciando allo stesso tempo una società che li isola e un sistema pubblico che poco li assiste economicamente. Nel 1994, realizzano A nostro gradimento, un corto interamente girato all’interno di uno studio radiofonico, che osserva e ascolta cinque giovani ragazzi affetti dalla Sindrome di Down, mentre riflettono, tanto timidamente quanto coraggiosamente, sulla loro vita, sui loro sogni, sull’uso di parole dispregiative con cui vengono erroneamente etichettati. Una vera e propria risposta pubblica per uscire dal silenzio, dall’emarginazione e dalla rassegnazione passiva che l’immaginario collettivo riserba, nella maggior parte dei casi, a soggetti portatori di handicap e a chi di loro si occupa. Il corto viene selezionato all’International Festival of Montreal. Nel 1995, dirigono Visione di gioco, in occasione delle finali del campionato italiano di calcio per non vedenti assoluti. Al gioco in campo, con una palla dotata di sonagli d’acciaio, si alternano le interviste dei giocatori, che raccontano la dedizione allo sport e il loro profondo senso di libertà nel praticarlo, ma gli stessi giocatori denunciano anche, purtroppo, un contesto assistenziale che manca di un progetto d'insieme per sostenere adeguatamente le loro esperienze ricreative. Nel 1996, le registe documentano, in Profondo sub, l’esperienza subacquea di persone affette da gravi condizioni fisiche, che aiutandosi a vicenda riescono ad apprendere la metodologia dell’immersione, liberandosi della loro quotidiana condizione di immobilità fisica. Più recentemente, l’interesse per la disabilità è stato esplorato in Sentieri di libertà (2015) che, attraverso il contatto con la natura della Sardegna, osserva il ruolo positivo della terapia alternativa sulla malattia mentale. Il paesaggio sardo fa da sfondo a quasi tutte le opere delle due registe, come dimostrano i documentari storici, artistici e antropologici, girati sull’isola, di cui ricordiamo Li casi (1998), Il paese del Tesoro (1998), Santa Greca, La festa di Settembre (2000), Racconti filmati (2005), e come dimostrano anche i biopic di personaggi illustri, come ad esempio quello dedicato al pittore e incisore Guido Strazza (2002/2021), quello che ricostruisce la vita e le opere dell’antropologo e professore Giovanni Lilliu, che ha portato alla luce i nuraghi di Su Nuraxi Barumini (2013), e quello dedicato a Maria Lai, artista nata ad Ulassai nel 1919 e recentemente scomparsa, in Inventata da un dio distratto, Maria Lai (2001). Si tratta, quest’ultima, di una preziosissima testimonianza della vita e delle opere di un’artista capace di trasformare leggende sarde in pura poesia visiva. Il documentario ripercorre le sue opere osservando da vicino i tessuti dei suoi progetti; facendosi guidare dall’artista stessa, la camera si muove osservando installazioni, schizzi e libri, in cui i magici intrecci dei fili si dispiegano sulla carta per dare nuovi significati visionari e universali ai racconti e ai miti della sua terra sarda ascoltati da bambina. Il documentario, che con le sue immagini e che con le parole e i primi piani di Maria Lai regala momenti di puro lirismo, è stato selezionato al sesto Festival Internazionale di Napoli Artecinema, ed è stato vincitore del primo premio all’International Film Independent Women, nel 2007. Nel 2017, le registe hanno presentato al XXXIX Festival Internazionale di Cinema e Donne un documentario dedicato a Giuliana Lai, sorella di Maria Lai. Giuliana definisce i suoi lavori “banali” quando confrontati a quelli della sorella, ma le sue creazioni, di cui le immagini offrono splendidi primi piani, testimoniano la bellezza e l’unicità dei suoi cuciti a macchina e dei suoi ricami, dalle bambole di pezza, alle toppe, alle coperte, alle bellissime e uniche rilegature per libri, e alle poesie in dialetto sardo che, cucite a zig zag sulla stoffa, tracciano i suoi pensieri più intimi. Nel 2015, viene pubblicato in rete il webdoc Lunàdigas, dedicato alle donne che scelgono di non avere figli e nel 2016 esce Lunàdigas. Ovvero delle donne senza figli, un originale lungometraggio che raccoglie le testimonianze di donne che hanno scelto di non avere figli e a cui si unisce anche il racconto personale delle registe, la recita di Monica Trettel che interpreta alcuni testi dei Monologhi impossibili di Carlo Borghi, filmati d’archivio ed animazione. Un documentario ibrido e complesso che dà spazio alle voci di tante donne: artiste, attiviste, e politiche conosciute, ma anche donne comuni di ogni età, ceto sociale, ed orientamento sessuale. Tutte “lunàdigas”, termine preso in prestito dalla lingua sarda per parlare delle pecore che decidono di non riprodursi e che, secondo le registe, diventa parola unica e perfetta per darsi un nome, per abbandonare quella opposizione binaria su cui si basa la lingua italiana di madre/non madre – con figli/senza figli, perché, come ci dice Marilisa Piga nel documentario, “avere un nome significa esistere”. Il lungometraggio è stato premiato come Miglior Film al Festival Chouftouhonna di Tunisi, nel 2017, Miglior Documentario al Pornfilmfestival di Berlino, nel 2017, Miglior documentario al Mediterraneo Video Festival e si è aggiudicato ilPremio del pubblico al Queer Lisboa Festival. Il progetto Lunàdigas continua ad ampliarsi ancora oggi sul web, ma le registe continuano con i loro biopic e tra gli ultimi segnaliamo quelli dedicati a Pasquale Maiorca (2018) e Guido Strazza (2002-2021).

 

INTERVIEW WITH LUNADIGÀS
 

FILMOGRAFIA

1993 - A nostro gradimento: Italia, RaiTre, 30’. 

1994 - T/Rap, corto di animazione: Italia, 1'30.  

1995 - Visione di gioco: Italia, RaiTre, 30’.
1996 - Profondo sub: Italia, RaiTre, 30’.

1998 - Li casi: Sardegna - Italia, 30’.
1998 - Il paese del Tesoro: Sardegna - Italia, 33’.
2000 - Santa Greca, La festa di Settembre: Sardegna - Italia,  30’. 
2000 - Inventata da un dio distratto, Maria Lai: Sardegna - Italia, 45’.

2005 – Museo del Tempo - Racconti filmati: Sardegna - Italia, 90’.
2011 - Zingarò: Sardegna - Italia, 52’.
2013 - Sardus Pater I: Sardegna – Italia, Rai, 30’.
2013 - Lilliu prof. Giovanni: Sardegna – Italia, 52’.

2015 - Sentieri Di Libertà: Sardegna - Italia, 57’.   

2015 - Webdoc multimediale Lunàdigas: Italia.

2016 – Lunàdigas: ovvero delle donne senza figli: Italia, 70’.

2017 - Giuliana Lai, Sardegna – Italia, 23’.

2018 - Pasquale Maiorca, Sardegna - Italia, 33’.

2002-2021 - Guido Strazza: Italia, 30’.

To cite this biofilmography, please use this reference: DeLisle, Giulia (2022) "Lunadigàs's biofilmography", Gynocine Project, Barbara Zecchi, ed. www.gynocine.com  

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